Che cos’è l’artiglio del diavolo e sue caratteristiche
L’Artiglio del diavolo o arpagofito (Harpagophytum Procumbens) è una pianta perernne originaria dell’Africa meridionale appartenente alla famiglia delle pedaliacee. Il nome con il quale è noto è dovuto alla particolare forma dei suoi frutti uncinati i quali, staccandosi dalla pianta, diventano una minaccia per gli animali selvatici che se li ritrovano spesso conficcati nelle zampe. Il che li costringe ad una macchinosa “danza” per liberarsi dal corpo estraneo che li fa sembrare, appunto, “indiavolati”.
Usi tradizionali
La radice dell’Artiglio del diavolo è da sempre impiegata come rimedio febbrifugo e analgesico nella medicina popolare sudafricana. Per sua stessa vocazione, infatti, la radice utilizzata sotto forma di infuso, impacco o pomata, dona sollievo in presenza di affezioni dolorose di varia natura. Concettualmente questa pianta viene associata all’arnica e spesso i due rimedi vengono impiegati in sinergia per alleviare dolori muscolo-scheletrici.
In caso di dolori di tipo “artosico” o da freddo, l’artiglio viene generalmente preferito all’arnica per il suo effetto riscaldante.
Caratteristiche particolari dell’artiglio del diavolo
Gli effetti antalgici ed antipiretici sono attribuiti alla presenza dei particolari glicosidi contenuti nella radice, quali:
- Arpagoside
- Arpagide
- Procumbide
Grazie a queste sostanze, il rimedio viene impiegato con successo per alleviare dolori di schiena, cervicalgie, sciatalgie, nonché come coadiuvante in caso di artrite.
La radice è impiegata, sotto forma d’infuso, anche come digestivo ed ipocolesterolemizzante naturale oltre che come rimedio naturale per la gotta.
Attenzione se…
L’artiglio del diavolo stimola la produzione dei succhi gastrici e della bile oltre a svolgere un’azione fluidificante sul sangue. Per tali ragioni non va assunto in presenza di disturbi gastrointestinali quali ulcere o calcoli biliari, né in concomitanza con l’assunzione di farmaci anticoaugulanti o FANS. Controindicata è anche l’assunzione in gravidanza o allattamento, in presenza di diabete mellito tipo 2 o in presenza di disturbi cardiovascolari.
Disclaimer:
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