Meditazione e sue origini
L’origine della meditazione risale a tempi antichissimi e negli ultimi anni è diventata una pratica assai diffusa in tutto il mondo. Infatti nel nostro tempo l’essere umano è sottoposto a continue pressioni e vive una vita frenetica, nella quale è sempre più difficile ritagliarsi degli spazi di tranquillità.
Da sempre meditazione ha a che vedere con la ricerca di trascendenza da parte dell’uomo. Tale ricerca ha avuto storicamente una connotazione più forte in oriente ed in particolare in India, dove circa 1500 anni a. C. nacque la filosofia vedica, che ha lasciato dei documenti scritti. In questi documenti sono stati rinvenuti i primi riferimenti alle esperienze meditative, le quali hanno poi connotato la tradizione indiana fino ai tempi attuali.
Tecniche di meditazione
Sono innumerevoli le tecniche di meditazione che si sono sviluppate nel tempo, a seconda dei diversi contesti sociali e culturali. Storicamente, il Buddhismo ha dato il suo millenario contributo alle pratiche contemplative e spirituali. Anche in occidente le pratiche ascetiche trovarono diffusione in epoca medievale per l’esercizio delle virtù spirituali.
Ad eccezione di alcuni rami dello yoga (che tuttavia costituisce un capitolo a parte) e del misticismo dei dervisci, quasi tutte le tecniche tradizionali sono “statiche”e prevedono esercizi di contemplazione basati sul respiro, sul canto (mantra) o sulla semplice osservazione dei pensieri.
Cosa s’intende, oggi, per meditazione?
Un’affinità a livello concettuale potrebbe portare a collegare il “meditare” con il “pensare”. In realtà si tratta di due cose totalmente diverse in quanto il meditare presuppone un “non fare”il cui fine ultimo è la “non mente”.
Come spiega il Maestro Osho “(…)La meditazione (…) si muove verso l’alto, verso vette più alte, e la vetta suprema è la non-mente (…) una parola semplice che realtà significa illuminazione, liberazione, libertà da ogni legame, esperienza di assenza di morte, di immortalità”.
Di fatto, esistono infiniti modi per arrivare a un simile stato di quiete e beatitudine. Tuttavia, per l’uomo contemporaneo il quale vive perennemente immerso nelle mille distrazioni del mondo materiale, il solo modo per entrare in meditazione è quello di liberarsi prima delle emozioni tossiche. Fu sulla base di questa intuizione che il Maestro Osho concepì le meditazioni attive.
Le Meditazioni attive di Osho
Tali meditazioni sono articolate in più fasi ed hanno la durata di un’ora. Esse prevedono solitamente una prima fase in cui il corpo è lasciato libero di muoversi a tempo di musica. In alcuni casi possono avvenire dei rilasci emozionali anche molto potenti (pianto, grida, ecc.) che scaricano l’individuo dalla emozioni bloccanti rendendo possibile il rilassamento necessario affinché la meditazione possa accadere.
In Italia esistono diversi centri in cui vengono praticate le meditazioni di Osho.
Meditazione e Naturopatia
La meditazione rientra tra le materie olistiche proposte nell’ambito della formazione per Naturopati. Con diverse sedi in tutta Italia l’Istituto Kirone, associazione di rinomati Professionisti ai sensi della l. 4/2013, si occupa della formazione di operatori olistici e Naturopati fornendo i migliori strumenti per poter lavorare con le discipline olistiche e bio naturali. Leggi anche Shiatsu: un trattamento per corpo, mente e spirito